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5 errori comuni che rendono un sito poco accessibile (e di cui spesso non ci accorgiamo).

L'immagine mostra un infografica raffigurante delle iconografie che descrivono disabilità e tecnologie assistive

Nei precedenti articoli abbiamo parlato di vari aspetti legati al mondo dell’accessibilità anche grazie al contributo di persone che quotidianamente la utilizzano per necessità e di esperienze reali di chi, come me, lavora sul campo.

Ma nella pratica quali sono gli errori più frequenti che si trovano nella maggior parte dei siti e che li rendono poco o per nulla accessibili?

Testo alternativo alle immagini

Sicuramente il più diffuso è la mancanza di testo alternativo alle immagini.

Questo errore molto comune rende le immagini non percepibili da chi utilizza gli screen reader sia su desktop che su mobile.

Pensiamo ad esempio a un utente con cecità che sta navigando una sezione del sito e si imbatte in un’immagine. Quest’ultima viene annunciata come “immagine” ma senza dettagliare di cosa si tratta. Inserendo un testo alternativo (ad esempio che descrive l’immagine) anche quest’utente potrà capirne il contesto.

Contrasto colori insufficiente

Un altro tema spesso sottovalutato è quello del contrasto dei colori, ossia un rapporto tra il colore di sfondo e il colore del testo non sufficientemente adeguato da consentirne la leggibilità.

Capita spesso infatti di vedere testi chiari su fondi chiari o scritte scure su fondi altrettanto scuri.

Pensiamo a una persona con ipovisione, o anche semplicemente a chi guarda il sito dallo smartphone sotto la luce del sole: distinguere il testo diventa una sfida.

Basterebbe scegliere combinazioni di colore con abbastanza contrasto per garantire che tutti possano leggere senza sforzo, mantenendo comunque un design gradevole.

Form con campi senza label adeguata

Un errore che si trova ovunque è il classico modulo con campi senza etichette: c’è solo il placeholder dentro al campo che sparisce appena inizi a scrivere.

Per chi usa uno screen reader il problema è evidente: il campo viene annunciato come “campo di testo” senza alcuna indicazione su cosa inserire. Anche per chi non ha disabilità può diventare scomodo: dopo aver compilato tre o quattro campi non ci si ricorda più quale fosse quello “Email” e quale “Telefono”.

La soluzione è semplice: associare sempre un’etichetta chiara a ogni campo. In questo modo l’informazione resta disponibile per tutti, in ogni momento.

Contenuti non navigabili da tastiera

Moltissimi siti che navighiamo quotidianamente non sono totalmente navigabili da tastiera. Infatti è sufficiente aprire un sito e provare a muoversi al suo interno usando esclusivamente il tasto Tab e il tasto freccia della tastiera per renderci conto che in molti casi si incapperà in una trappola (focus trap) oppure in una perdita del focus (il bordino che appare attorno ai campi e ci consente di capire qual è l’elemento selezionato).

Per chi non usa il mouse, a causa ad esempio di disabilità motorie, ma anche per chi ha una momentanea difficoltà, questa è una barriera enorme.

Per questo dobbiamo progettare interfacce pensando anche alla tastiera e assicurarci che il focus scorra in modo logico, che tutti gli elementi siano raggiungibili e che sia sempre chiaro dove ci si trova.

Sito che si spacca se visualizzato con caratteri ingranditi

Molte persone, soprattutto da smartphone, usano la funzione per ingrandire i caratteri e leggere più comodamente.

È un gesto semplice e ormai comune, ma il problema è che tanti siti (e anche applicazioni) non sono pronti a questa esigenza: appena il testo cresce, i pulsanti si sovrappongono, i menu si deformano o bisogna scorrere in orizzontale per leggere una sola frase.

Il risultato è frustrante: chi avrebbe bisogno di un testo più grande si trova davanti a un sito rotto.

Progettando le pagine in modo flessibile e lasciando che gli elementi si adattino anche quando i caratteri aumentano si garantisce che chiunque utilizzi i caratteri ingranditi possa fruire del sito allo stesso modo di chi non utilizza zoom.

Conclusione

Gli errori che abbiamo visto non sono dettagli tecnici riservati agli addetti ai lavori: sono problemi concreti che toccano la vita quotidiana di chi naviga un sito.

La cosa positiva è che evitarli non richiede rivoluzioni, ma solo un po’ di attenzione in più durante la progettazione, lo sviluppo e la manutenzione.

Un sito accessibile non è un favore a pochi, è un vantaggio per tutti: diventa più chiaro, più usabile e più piacevole da utilizzare in ogni situazione.

Pubblicato da Antonio Orrù il 2025-09-17